COMPLEMENTI
La garanzia è valida per due (2) anni dalla data di acquisto e copre i difetti originari di fabbricazione. La garanzia decorre dalla data certificata dallo scontrino fiscale o dalla bolla di accompagnamento, che vanno esibiti ad ogni richiesta di intervento. La garanzia è valida solo nei confronti dell’acquirente originario e consiste nella riparazione o sostituzione gratuita di elementi inutilizzabili o difettosi accertati in sede di collaudo o riconosciuti come tali da Poliform, o da chi da essa delegato, durante il periodo di validità della garanzia. Non possono essere considerati difetti la variazione naturale dei legni, le variazioni di tonalità di colori sollecitati da luci ambientali o artificiali, le minime variazioni dimensionali determinate da tassi anomali di umidità o secchezza, le venature, i nodi e altre caratteristiche naturali di prodotti in legno. Per quanto riguarda pelle e cuoio, eventuali segni naturali, rugosità, diverso grado di lucentezza e tonalità, punti ed imperfezioni in genere, pieghe dovute alla normale dilatazione durante l’uso, non sono da considerarsi difetti, ma elementi che caratterizzano un prodotto naturale e la sua autenticità. In alcuni casi (pelle invecchiata e pelle nabuk, soprattutto nei colori chiari), tali caratteristiche sono particolarmente presenti, in quanto il tipo di conciatura di questi pellami tende ad evidenziare la naturalezza del prodotto e non a coprirla con la verniciatura o la stampa a pressione. L’effetto scrivente della pelle nabuk è da considerarsi una caratteristica del prodotto. Per la pelle nabuk, il prolungato contatto con i grassi dell’epidermide e dei capelli potrebbe generare nel tempo macchie scure. Alcune tipologie di tessuto presentano caratteristiche dovute alla composizione ed al tipo di lavorazione che non sono da considerarsi difettosità. A puro titolo esemplificativo, citiamo: “fiocco” o “fiammatura” ed “effetto stropicciato” del lino, “effetto a macchia” o marazzatura, l’effetto chiaro/scuro e l’”effetto impronta” dei velluti. Nei tessuti, nelle pelli e nei cuoi, ogni lotto di produzione può presentare variazioni minime di tonalità, sia rispetto al campionario, sia rispetto ad elementi prodotti in tempi diversi. Non sono coperte da garanzia le parti danneggiate per cattiva o errata installazione dei mobili ed eventuali danni causati da eventi accidentali quali cadute, colpi, calamità naturali, incendi e comunque ogni difetto che non possa essere ricondotto a difetto di fabbricazione del prodotto. Altresì la garanzia non risulta valida in caso i prodotti siano smontati, modificati o riparati da persone diverse dal personale autorizzato Poliform. Non sono considerati difetti di fabbricazione i danni dovuti a manutenzione ed uso impropri del prodotto. Sul libretto di istruzioni per l’uso e la manutenzione sono riportate le principali precauzioni da adottare, per eventuali dubbi o ulteriori informazioni si consiglia di consultare il rivenditore presso il quale è stato effettuato l’acquisto. Per tutti gli eventi non espressamente previsti dalla presente garanzia, si applicano le disposizioni contenute nella legislazione.
Poliform utilizza pannelli di particelle di legno classificati EPF-S E0.5, ovvero i più sicuri nel rispetto delle norme Europee EN 120, EN 717-2, sul contenuto e l’emissione di formaldeide. Per quanto concerne i laccati, Poliform utilizza esclusivamente vernici poliuretaniche che non contengono metalli pesanti e COV appartenenti alle varie classi della tabella A1 del D.M. 12/07/90 e/o alle classi i e ii della tabella D del D.M. 12/07/90.
(Acronitrile-butadiene–stirene) resina termoplastica sintetica. Presenta buona resistenza agli acidi, non attira la polvere e non si deforma; per queste proprietà l’abs è impiegata per la fabbricazione di bordi e di foglie per il rivestimento delle superfici.
Lega di ferro contenente carbonio in percentuale non superiore al 2,11%. L’ acciaio inossidabile è il nome dato correntemente agli acciai ad alto tenore di cromo, per la loro proprietà di non arrugginire se esposti all’aria e all’acqua.
Metallo duttile color argento. Le sue caratteristiche principali sono la resistenza all’ossidazione e la durezza, associata alla leggerezza: qualità che ne permettono l’utilizzo per la creazione di elementi strutturali solidi e leggeri nello stesso tempo. L’alluminio grezzo viene lavorato tramite diversi processi di produzione industriale, quali ad esempio la fusione, la forgiatura o lo stampaggio.
Denominazione di una famiglia di leghe metalliche formate principalmente da rame e stagno in cui possono essere presenti anche piombo, zinco e argento in proporzioni tali da rendere il composto fuso idoneo a vari usi. A seconda delle percentuali di stagno, la resistenza alla corrosione chimica e la gradazione di colore del bronzo possono modificarsi. La lega di bronzo da noi usata è senza piombo e per questo ha un ridotto impatto ambientale. L’ assenza del piombo conferisce al materiale una tonalità più chiara del classico rosso rame.
Pannelli in fibra di legno nobilitati e poliesterati sulla facciata anteriore e successivamente laccati su entrambe le facce con vernici a base di polimeri poliuretanici, di elevato peso molecolare. Il pannello possiede caratteristiche di stabilità dimensionale.
Il marmo è un materiale naturale di origine sedimentaria ed è formato principalmente da carbonato di calcio (CaCo3). Si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie, processo che provoca una completa ricristallizzazione del carbonato di calcio. Il colore del marmo può dipendere dalla presenza di impurità minerali (argilla, sabbia, ossidi di ferro, limo, noduli di selce) esistenti in granuli o in strati all’interno della roccia sedimentaria originaria oppure dal processo di metamorfosi di rocce calcaree prive di impurità.
Sezione sottocorticale dei tronchi d’albero, in prossimità dei cerchi più interni e più scuri, detta anche durame. Con massello si identifica il legno vero e proprio, il più pregiato, in opposizione ai pannelli costituiti da agglomerati di particelle lignee o al multistrati.
Resina sintetica termoindurente ottenuta per policondensazione della formaldeide. È una resina incolore e inodore, resistente all’acqua, agli agenti chimici, all’abrasione, al calore e con una notevole trasparenza alle radiazioni luminose.
Il nylon è un materiale termoplastico della famiglia dei polimeri sintetici (poliammidi): durezza, tenacità, leggerezza, elevata resistenza agli urti anche a basse temperature, basso coefficiente d’attrito, elevato potere di attenuazione, resistenza alla corrosione, lo fanno preferire in molteplici impieghi ad altre materie plastiche. Possiede buone caratteristiche di resistenza chimica ai componenti organici ed inorganici; meno buona agli acidi.
Erba palustre per impagliatura, prodotto naturale, diametro 4/5mm.
Pannello composto da particelle di legno e rivestito con un sottile foglio di legno massello detto piallaccio, di spessore inferiore a 7 mm.
Pannello a base di legno composto da particelle di legno (scaglie, frammenti etc.) Legate tra loro mediante incollaggio con resine sintetiche termoindurenti e pressate a caldo. Il pannello truciolare sfrutta gli assortimenti del legno meno pregiati ed i sottoprodotti di altre lavorazioni: per questo motivo è un prodotto molto interessante dal punto di vista ecologico.
Pannello a base di legno, composto da fibre o fascetti di fibre di legno, ottenute per defibratura termomeccanica ad alta temperatura. Le fibre vengono legate tra loro mediante incollaggi con resine sintetiche termoindurenti.
Pannello a base di legno composto da più di tre strati di fogli di legno sovrapposti in modo che la fibratura degli strati adiacenti sia ad angolo retto.
Pannello composto da particelle di legno e rivestito con materiali a supporto cellulosico (carte), con fogli polimerici (PVC, ABS ecc.) o con resine melaminiche.
Si definiscono tranciati (o piallacci) dei sottili fogli di legno di spessore dai 3 ai 30 decimi di millimetro. La denominazione tranciati deriva appunto dal fatto che il tronco viene tranciato da una lama che, senza produzione di segatura, taglia il tronco in senso longitudinale. I tranciati vengono aggiuntati assieme e poi incollati e pressati su legno meno nobile e/o pannelli grezzi di qualunque tipo (multistrato, truciolare, listellare, compensato, tamburati, ecc. Il tranciato di legno consente di ottenere manufatti in legno con maggiore stabilità, minori rischi di attacchi di tarlo, più omogenei, e con maggiore cura nella scelta delle parti a vista. Utilizzando i tranciati di legno si risponde anche alle esigenze di uno sfruttamento eco-compatibile delle risorse legnose.
Il polipropilene (pp) è un composto plastico (polimerovinilico), estremamente versatile e di grande qualità, poiché richiede tecnologie di lavorazione impeccabili. Alcune delle straordinarie caratteristiche di questo materiale sono: l’eccezionale resistenza, la sua ottima stabilità a temperature elevate, elasticità e resistenza agli urti, bassa densità e leggerezza. Il polipropilene è anche una materia plastica ad elevata eco compatibilità: assolutamente atossico, non rilascia sostanze nocive durante e dopo l’uso. La sua lavorazione richiede una ridotta energia e il suo alto contenuto energetico ne consente un efficace riciclaggio termico.
Il rame è un metallo rosato o rossastro, di conducibilità elettrica e termica elevatissime, superate solo da quelle dell’argento; è molto resistente alla corrosione e non è magnetico. È facilmente lavorabile, estremamente duttile e malleabile, può essere facilmente riciclato; si combina con altri metalli a formare numerose leghe metalliche, come ad esempio il bronzo. Inoltre il rame è batteriostatico, cioè combatte la proliferazione dei batteri sulla sua superficie.
Pannello ottenuto incollando due fogli di multistrato (normalmente da 4 mm) su un telaio di listelli di abete od altra essenza comune. I lati esterni possono essere impiallacciati o laccati. I pannelli di grandi dimensioni hanno nell’intercapedine dei listelli verticali di compensato, per irrigidire la superficie. Questo metodo di costruzione permette di creare pannelli che coniugano robustezza e leggerezza, rivelandosi ideale per esempio per le ante degli armadi.
Il vetro comune è costituito quasi esclusivamente da silice, lo stesso componente del quarzo. In forma pura, il vetro è trasparente, relativamente duro, pressoché inerte dal punto di vista chimico e biologico e presenta una superficie molto liscia. Il vetro per arredamento è disponibile in un’ampia gamma di finiture e colori. È possibile ovviare alla sua intrinseca fragilità attraverso trattamenti chimici (aggiungendo altri minerali alla mescola) o processi fisici, come quello della tempra.
Materiale polimerico, solido, elastico, a struttura cellulare aperta. Gli espansi poliuretanici flessibili sono, secondo lo stato attuale di conoscenza, tossicologicamente inerti. Sono prodotti combustibili e pertanto non devono essere esposti a fonti di accensione. I poliuretani utilizzati nelle imbottiture dei divani sono a densità differenziata: presentano cioè una maggiore concentrazione di cellule nei punti più soggetti al carico di peso.
Attraverso la tecnologia dello stampo a freddo, è possibile far assumere alla schiuma poliuretanica ogni tipo di forma. Grazie alla memoria di cui è dotato il materiale, una volta terminata la fase di stampaggio la forma ottenuta è immutabile. Attraverso il giusto dosaggio dei componenti, si possono ottenere sofficità adatte ad ogni esigenza di comfort. È possibile incorporare nello stampo anche gli elementi strutturali della seduta, ottenendo così assiemi autoportanti.
Fibra vegetale ricavata dal tronco della cannabis sativa. Simile al lino come aspetto e tatto, la canapa è il tessuto naturale più resistente all’umidità.
Fibra vegetale ricavata dalla bambagia che avvolge i semi delle piante del genere gossypium. La fibra di cotone non presenta conduttività elettrostatica, non infeltrisce, ha un’altissima igroscopicità, non irrita la pelle, è anallergica e si può stirare ad alte temperature. Dopo il lino e la lana, il cotone è la fibra tessile più antica. La lunghezza della fibra ne determina la qualità: più è lunga, più il cotone è lucente, resistente e pregiato.
Membrana di natura proteica ricavata dai bovini e sottoposta a trattamento per renderla inalterabile. Il processo è chiamato concia e consiste nell’eliminazione dello strato più superficiale e del tessuto connettivo sottocutaneo (ipoderma). Lo strato più importante è il derma, ed è costituito da fasci di fibre connettive ed elastiche. La parte superiore del derma, chiamata fiore, identifica il tipo di cuoio più pregiato che viene chiamato “Pieno fiore”.
Le fibre chimiche artificiali si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi, e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo oppure in fiocco. La famiglia comprende: modal, acetato, cupro, lyocell, viscosa. Le fibre chimiche sintetiche sono fibre derivate da sostanze organiche di sintesi che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari (macromolecole), filabili sottoforma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). La famiglia comprende: acrilico, modacrilica, poliammide, poliestere, polipropilene, poliuretano.
Fibra vegetale ricavata dalla corteccia delle piante del genere corchorus. Con alte qualità igroscopiche, la fibra è ruvida e tenace. Il filato risulta anch’esso ruvido, rigido e molto resistente.
Fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini e camelidi. Grazie alla sua particolare struttura e alla fitta ondulazione delle fibre, possiede elevate caratteritiche di igroscopicità (assorbe umidità in peso sino al 30%), forte protezione termica, elasticità, resistenza all’usura ed alla fiamma. Il tessuto identificato comunemente come panno e’ un filato di lana cardata, sempre follato, può essere anche garzato.
Fibra vegetale composita ricavata dal libro (corteccia superficiale) del linum usitatissimum, composta per circa il 70% da cellulosa. È una fibra fresca, resistente all’usura e morbida. Per la sua particolare struttura molecolare, il lino assorbe acqua fino al 20% del peso senza che il corpo avverta umidità: particolarità che lo rende indicato per i tessuti che si trovano a contatto con la pelle. In particolare, le qualità anallergiche, traspiranti e antistatiche rendono il lino il materiale per eccellenza per la biancheria per il letto.
Fibra sintetica ottenuta da macromolecole costituite per almeno il 50% da acrilonitrile, generalmente disponibile come fiocco. Ha un’ ottima resistenza alla fiamma e qualità tattili molto vicine alla fibra acrilica. Inoltre presenta un’ottima tenacità, stabilità dimensionale, resistenza alla luce e ai lavaggi, mano morbida, solidità e brillantezza di colori, resistenza agli agenti chimici, facilità di manutenzione, coibenza termica, atossicità.
Pelle Membrana di natura proteica ricavata dai bovini e sottoposta al processo di concia. di spessore più sottile e più leggera rispetto al cuoio. Considerazioni generali. La pelle, come la parola stessa lascia intendere, deriva dall’ epidermide degli animali, che è costituita da vari strati ed originariamente ha uno spessore di circa 1 cm. Qualità. Quando si parla di fiore, si intende lo strato più superficiale dell’epidermide, che mantiene le caratteristiche naturali di grana, venature e morbidezza (più o meno marcate). La dimensione della grana non determina la qualità della pelle, deriva bensì da scelte estetiche. Nel caso di pellami più economici, si usano strati più interni, che vengono lavorati per riprodurre le caratteristiche naturali della pelle (smerigliatura e stampa a pressione della grana) Provenienza. La provenienza europea delle pelli è senza dubbio da preferire a quella esotica od oltreoceano (che presentano più difettosità dovute a cicatrici e punture di insetti a causa dell’allevamento allo stato brado) Concia minerale. La concia, procedimento che tende a preservare la pelle dal naturale decadimento organico, serve anche ad esaltarne la morbidezza, il colore, la lucentezza e la luminosità. Normalmente si effettua con sali di cromo e solo nel caso di pelli di elevata qualità si effettua una riconcia al vegetale, per ottenere un effetto il più possibile naturale. Tintura. La tintura, che serve per ottenere tutti i differenti colori partendo da quello naturale, avviene per immersione delle pelli in botti con il colorante: nel nostro caso si utilizza sempre l’anilina, con tintura passante su tutto lo spessore (da preferire alla tintura superficiale). Asciugatura. L’asciugatura, normalmente effettuata su telai in forni, per le pelli più pregiate avviene naturalmente all’aria. Grana. La grana naturale (non stampata) e l’assenza di smerigliatura (una sorta di levigatura) stanno a dimostrare l’utilizzo di pelle fiore (o pieno fiore) di qualità tale da non rendere necessarie operazioni di correzione e ritocco. Rifinitura. La rifinitura finale migliore, che determina poi il reale aspetto della pelle, è quella all’ anilina, con un aspetto più naturale ma anche più delicata. La rifinitura con resine poliuretaniche, garantisce invece maggiore uniformità e resistenza nell’utilizzo. Spessore e dimensione. Lo spessore maggiore determina una pelle migliore, così come le maggiori dimensioni sono da preferire, in quanto si hanno meno sprechi nell’utilizzo.
Pelle Spring categoria P
Pelle Colors categoria S
Pelle Special categoria X
Pelle Invecchiata categoria Y
Pelle Nabiuk categoria Y
Pelle Soft categoria Y
Pelle Silk categoria S
Pelle Deep categoria X
Fibra sintetica ottenuta da macromolecole lineari che presentano nella catena la ricorrenza di legami ammidici, di cui almeno l’85% sono uniti a gruppi alifatici o ciclo alifatici. É usata in filo continuo e fiocco. Ha caratteristiche di elevata resistenza alla rottura, alla deformazione (ottimo recupero elastico), all’abrasione. Assicura una Facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, non necessita di stiratura), ottima tingibilità, ingualcibilità.
Fibra naturale proteica di origine animale, ottenuta dal bozzolo delle larve degli insetti seriferi bombix mori. Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare molto simile alle fibre chimiche. Una caratteristica particolare della seta è la lunghezza del filamento: può arrivare facilmente ai 700-800 metri. Questo la rende la fibra animale più lunga. Esistono quattro gruppi di tessuti di seta: le tele o taffetas, le saglie o diagonali, i rasi o satin e gli jacquard. La seta è la più nobile, la più morbida, la più fine tra le fibre naturali, freschissima d’estate e calda d’inverno.
È un materiale promiscuo, composto da pelle di scarto, da poliuretano e da cotone. Gli scarti di lavorazione della pelle naturale vengono finemente tritati e mischiati a gomma, lattice ed altri aggreganti sintetici. I fogli di tecnocover possono essere soggetti a varie lavorazioni di rifinitura il cui scopo è renderli più simili possibili alla corrispondente versione naturale. Importante è in particolare il processo di goffratura in cui la superficie viene stampata utilizzando un particolare disegno che imita la grana della pelle naturale.
In una stessa stoffa possono essere impiegate due o più fibre diverse: ad esempio, cotone e lana, lana e acrilico, ecc. Questi tessuti misti hanno caratteristiche diverse a seconda delle fibre che li compongono e delle percentuali di ciascuna. In generale, la mista di fibre permette al tessuto risultante di mantenere le qualità principali delle fibre che lo compongono: per esempio, mescolando il cotone con fibre sintetiche se ne aumenta la resistenza alla sgualcitura.
(Polietilentereftalato) Fibra sintetica ottenuta da macromolecole costituite da poliestere, disponibile sia come fiocco sia come filo liscio o voluminizzato. trevira è uno dei nomi con cui viene commercializzato. Ha ottime caratteristiche di durata, facilità di manutenzione, resistenza alla luce, all’umidità e ai microrganismi.
Tessuto in cui i filetti del taglio sono distribuiti molto uniformemente, con un corpo denso e corto, che gli dona il relativo tatto distintivo. È tessuto su un telaio speciale che tesse due parti di velluto allo stesso tempo. Le due parti poi sono tagliate e le due lunghezze di tessuto sono avvolte su rulli di presa separati. Il velluto può essere fatto da molti generi differenti di fibre, seta e cotone principalmente.
Fibra rigenerata, ottenuta dalle scaglie di legno e scarti provenienti dalla filatura del cotone. Filato cellulosico come filo continuo o fiocco (denominata anche rayon). Ha caratteristiche formali molto simili a quelle della seta, comfort tipico delle fibre vegetali, buona resistenza all’usura (allo stato asciutto)e un’elevata capacità igroscopica. Viene utilizzata anche in mischia con altre fibre naturali o sintetiche.
Le seguenti istruzioni, suddivise per materiale, vi consiglieranno il metodo migliore per aver cura nel tempo del vostro mobile Poliform. Attenetevi ai prodotti di pulizia consigliati, evitando in generale detergenti troppo aggressivi o abrasivi: in questo modo, potrete godere per molti anni della qualità Poliform.
Manutenzione parti in legno o impiallacciato legno
Si consiglia l’uso di un detergente neutro. Da evitare prodotti contenenti acetone, diluenti, ammoniaca, detersivi abrasivi o cere per mobili. Attenzione la superficie del legno è trattata in modo tale da respingere unto e sporco in quantità moderata. Le vernici utilizzate sono inoltre idrorepellenti e antingiallenti, ciò nonostante non vanno rigate o sollecitate con alte temperature.
Manutenzione parti laccate
Si consiglia l’uso di un detergente neutro. Da evitare prodotti contenenti acetone, diluenti, ammoniaca, detersivi abrasivi o cere per mobili. Attenzione è possibile che durante le prime pulizie il panno rimanga leggermente colorato. Questo fatto è fisiologico ed è legato alla presenza di polveri di vernice che nell’operazione di essiccazione affiorano in superficie: una volta eliminate non si ripresentano più.
Manutenzione pannello nobilitato con melamina
Si consiglia l’uso di un detergente neutro. Da evitare prodotti contenenti acetone, cloro, diluenti o detersivi abrasivi.
Manutenzione pannello cristallo
Si consiglia aceto diluito con molta acqua o prodotti di pulizia per vetri. Attenzione nel caso il cristallo sia montato su profili di alluminio evitare l’uso di alcool e ammoniaca che potrebbero macchiare il profilo.
Manutenzione piani in marmo e pietra
Utilizzare acqua con panno o spugna. Il marmo e un materiale che va pulito con estrema delicatezza: essendo poroso tende ad assorbire i liquidi e quindi a macchiarsi. I piani Poliform sono trattati con uno specifico prodotto antimacchia ed anti-olio, ma anche in questo caso macchie di vino, caffè, limone, aceto ed altri prodotti contenenti sostanze aggressive devono essere rimosse immediatamente. Per la conservazione dei piani è consigliabile eseguire periodicamente un trattamento con prodotti tipici per la pulizia e manutenzione dei marmi, accertandosi che tali prodotti siano neutri, e specifici per la finitura lucida o levigata del proprio marmo. Evitare nel modo più assoluto prodotti abrasivi ed aggressivi: detersivi acidi, candeggina, carta abrasiva e pagliette metalliche.
Manutenzione parti in rame
Manutenzione quotidiana: per rimuovere la polvere è sufficiente pulire le parti con delicatezza aiutandosi con un panno in flanella pulito e asciutto. Si sconsiglia l’uso dello spolverino poiché potrebbe graffiare la superficie. Nel caso in cui il tavolino sia esposto a elevata umidità o venga a contatto diretto con liquidi per lungo tempo e compaiano delle macchie estese e dense, è possibile applicare della pasta abrasiva. Distribuire delicatamente la pasta abrasiva sulla macchia in questione per toglierla in modo graduale. Attenzione a non grattare/strofinare eccessivamente le macchie per evitare di rimuovere il color rame originale.
Manutenzione parti in bronzo
Si consiglia di utilizzare un panno umido. Non utilizzare spugne abrasive e pagliette metalliche. Da evitare prodotti contenenti acetone, diluenti, ammoniaca, detersivi abrasivi e alcool.
Manutenzione cerniere, guide cassetti e componenti metallici
Lubrificare con i prodotti normalmente in commercio. Il lubrificante è da utilizzare periodicamente sia sulle cerniere Che sulle guide di scorrimento previa pulizia della eventuale polvere presente. Su tutti gli altri componenti metallici è sufficiente passare periodicamente un panno umido.
Manutenzione rivestimenti in tessuto
Si consiglia l’utilizzo di un aspirapolvere dotato di spazzole morbide. Periodicamente può essere utilizzata una spazzola adesiva. Per smacchiare, agire immediatamente tamponando con un panno pulito ed impedendo alla macchia di espandersi. Attenzione nel caso di utilizzo di solventi, questi vanno applicati su un panno e mai direttamente sul rivestimento.
Lavaggio rivestimenti sfoderabili
Si consiglia di attenersi scrupolosamente alle istruzioni di manutenzione riportate sulle etichette cucite sui rivestimenti e riportate alla fine di questo certificato di origine e garanzia. Si ricorda che ogni tessuto lavato ad acqua o a secco potrebbe essere soggetto a variazioni dimensionali, anche se lavato come da istruzioni di manutenzione.
Lavaggio ad acqua (se previsto)
Lavare i rivestimenti rivoltati. Effettuare un pre-lavaggio immergendoli in acqua fredda, aggiungendo quattro cucchiai di sapone neutro. Lavare in lavatrice a 30°. Per la stiratura fare riferimento all’ etichetta del singolo tessuto. Da evitare: non centrifugare. Non utilizzare candeggianti o sbiancanti. Si raccomanda di coprire le parti rigide in velcro durante i lavaggi dei rivestimenti, in modo che queste non vadano a graffiare o a danneggiare i tessuti.
Lavaggio a secco (se previsto)
Rivolgersi ad aziende specializzate, includendo sempre le informazioni sul tessuto incluse alla fine della presente scheda prodotto. Si raccomanda di coprire le parti rigide in velcro durante i lavaggi dei rivestimenti, in modo che queste non vadano a graffiare o a danneggiare i tessuti.
Manutenzione rivestimenti in cuoio
Utilizzare un panno di feltro o di lana morbido. Applicare cera per pellame solo se necessario. Eventuali macchie vanno rimosse con la massima tempestività, utilizzando un panno assorbente. Non strofinare ma tamponare dai bordi della macchia verso il centro. Da evitare: ogni tipo di prodotti aggressivi (solventi) o abrasivi. Non pulire con il vapore. Non utilizzare prodotti per scarpe.
Manutenzione rivestimenti in pelle
La pulizia ordinaria può essere eseguita con un aspirapolvere dotato di spazzole morbide, con la massima delicatezza. In seguito è possibile pulire le superfici in pelle con un panno inumidito con acqua tiepida e strizzato ad eccezione della pelle nabuk che deve essere spolverata con un panno asciutto. Eventuali macchie vanno rimosse con la massima tempestività, utilizzando un panno assorbente. Non strofinare mai troppo energicamente. Si consiglia un trattamento idratante ogni sei mesi, utilizzando specifici prodotti in commercio.
Manutenzione tecnocover
La pulizia ordinaria può essere eseguita con un aspirapolvere dotato di spazzole morbide, con la massima delicatezza. In seguito è possibile pulire le superfici in tecnocover con un panno inumidito con acqua tiepida e strizzato, eventuali macchie vanno rimosse con la massima tempestività, utilizzando un panno assorbente. Non strofinare mai troppo energicamente. Si consiglia un trattamento idratante ogni sei mesi, utilizzando specifici prodotti in commercio.
Manutenzione massello di cedro
Per evitare problemi di macchie e assorbimento della resina contenuta nel legno di cedro, si consiglia di non posizionare i prodotti sopra tappeti o superfici morbide, che non consentono un’adeguata areazione del fondo del prodotto, specialmente nei primi mesi dell’acquisto. Si consiglia di conservare questi prodotti in luoghi asciutti e ben areati. Eventuali spaccature o crepature sono da considerarsi caratteristiche della realizzazione in massello, e non difetti costruttivi.
Poliform consiglia di non disperdere i propri prodotti nell’ambiente. Grazie alla tecnologia produttiva e all’ampio uso di materiali riciclabili, le proposte Poliform dismesse possono essere utilizzate per produrre nuovi manufatti. Per questo motivo, conferite il vostro mobile Poliform ai sistemi pubblici di smaltimento del vostro Comune.
Per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, informiamo che sono così composti: cartone PAP 20, polistirolo PS 06, cellophane LDPE 04, polietilene espanso (piumina) LDPE 04, casse di legno FOR 50, Profili in Systempack LDPE 04.